domenica 22 luglio 2012

UGO RICCARELLI 'RICUCIRE LA VITA'




L’esperienza di chi vive un trapianto è piena di sensazioni, dubbi, problemi che arrivano fino al cercare il vero senso della vita e che sarebbero impossibili da spiegare a chi non li ha provati. Non è così per Ugo Riccarelli, scrittore vincitore del premio Strega nel 2004, che nel suo ‘Ricucire la vita’ ‘approfitta’ della sua doppia condizione di narratore e paziente trapiantato per offrire una testimonianza diretta su un argomento tanto fragile e insieme straordinariamente forte. «Sarò sincero – spiega Riccarelli – io questo libro non l’avrei mai scritto. Voglio dire che, se non fossero intervenute considerazioni, fatti, circostanze, persone, non mi sarei messo a scrivere».

A convincere lo scrittore piemontese a tornare a parlare del suo trapianto, che che era già al centro di ‘Le scarpe appese al cuore’ nel 1995 è stato l’incontro con l’Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione (Ismett) di Palermoe la scoperta che è possibile anche in Italia trovare quello che una volta esisteva solo all’estero, e a cui lo stesso Riccarelli, che ha subito il trapianto di cuore e polmoni in Inghilterra 20 anni fa, si è dovuto rivolgere con un vero e proprio viaggio della speranza. Nel libro si intrecciano testimonianze di vita dell’autore e di persone incontrate durante la stesura, da altri trapiantati a ricercatori a pazienti in attesa di un organo, in un intreccio di sofferenza e allegria, di speranza e delusione, di fortuna e volontà.


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