mercoledì 27 giugno 2012

APPUNTI E SCRITTI DI UN TRAPIANTO DI CUORE

18 Aprile 2012
Al teatro Lo Spazio Di Roma

Con il Patrocinio di Ass. Trapiantati di Cuore; Centro Regionale Trapianti Lazio; Ass. Cardiotrapiantati sezione di Roma; Ass. Marta Russo; Ass. Malati di Reni; Ass. Donatori Midollo Osseo Regione Lazio; Ass. Nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto; Ass. Amici del Trapianto di Fegato; Ass. Italiana per la Donazione di Organi Tessuti e Cellule Pescatori di Poesia e Matroos presentano
dal 19 al 22 Aprile 2012 Teatro Lo Spazio .it via Locri 42/44 (Metro A S. Giovanni) Roma
Appunti e scritti di un Trapianto di Cuore 
Un trapianto di cuore portato in scena da chi l’ha vissuto
Testo di Simone Fraschetti – Danza di Lisa Rosamilia – Musica di Giada Bernardini Luci – Pamela Adinolfi; Video – Francesco Morabito; Assistente alla scenografia – Fabio Sabaino; Foto di scena – Fabio Barbati; Traduzione Lingua Italiana dei Segni – Michela Ortolani; Ufficio Stampa – 369 Gradi, Benedetta Boggio
Sono nato trentaquattro anni fa affetto da una cardiopatia congenita estremamente rara. Ho trascorso un’infanzia serena vivendo la malattia non come un limite, ma come uno stimolo. Poi, dopo vari interventi chirurgici, a venticinque anni il mio cuore comincia a cedere. Nell’agosto 2003 entro in lista di attesa presso il Centro Trapianti del Policlinico Sant’Orsola – Malpighi di Bologna. Dopo quarantuno giorni arriva la telefonata. “Buongiorno Signor Fraschetti, è arrivato un cuore per lei. La aspettiamo in ospedale. Non si preoccupi, faccia con calma ma venga il prima possibile.” Durante quella lunga notte ho voltato pagina, anzi, ho terminato un volume per iniziare a scriverne un altro. Ed ora, da autore, regista e attore teatrale, ho deciso di condividere la mia storia nell’unico modo possibile per me: portandola in scena.
Note di regia
Costruito attorno ad un impianto scenografico fatto di porte e finestre, lo spettacolo affronta il trapianto come un rituale di passaggio. Esiste una condizione che precede l’intervento, poi c’è il rituale, il trapianto di cuore, e dopo, la nuova vita di un essere umano. Le porte e le finestre rappresentano quindi la soglia tra il “prima” e il “dopo”.
Abbiamo scelto di raccontare il trapianto attraverso una prosa distaccata ed ironica, mentre la danza e la musica individuano pensieri ed emozioni che la parola non può esprimere. Portiamo in scena la mia storia per informare chi non sa cos’è un trapianto, per rassicurare chi attende, per ringraziare chi ha donato, e per condividere con tutti un’esperienza straordinaria.
L’incasso dello spettacolo sarà devoluto alla Casa d’Accoglienza “Tetto Amico” realizzata dall’Associazione Trapiantati di Cuore presso il Policlinico Sant’Orsola/Malpighi di Bologna. “Tetto Amico” garantisce ospitalità gratuita ai pazienti trapiantati e ai loro familiari durante i periodi dei controlli medici pre e post trapianto. http://www.atcomonline.it/

martedì 26 giugno 2012

PALERMO: ALL' ISMETT PARTE IL PROGETTO "A CASA COME IN OSPEDALE "

3 Maggio 2012
Ricevere cure, dialogare con medici e infermieri rimanendo comodamente a casa. È così che l’Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione (ISMETT) di Palermo presenta “Home Monitoring ISMETT”, un progetto di telemedicina che consente ai pazienti di interfacciarsi da casa con lo staff clinico del Centro e ai medici di ISMETT di tenere sotto controllo e monitorare le loro condizioni di salute proprio come se i pazienti si trovassero in ospedale.
“Home Monitoring ISMETT” è stato finanziato nell’ambito dei progetti Obiettivo del Piano sanitario Nazionale 2010 (Linea progettuale Assistenza Domiciliare) promossi dal servizio di programmazione ospedaliera dell’assessorato alla Salute della Regione Siciliana. "Nasce con l’intento di dimostrare che l’utilizzo di nuove tecnologie e nuovi modelli di cura è possibile anche in condizioni cliniche molto particolari e complesse, come quelle che si presentano nei pazienti sottoposti a trapianto di fegato nell’immediato periodo post-operatorio”, spiega una nota dell’Istituto.
Attraverso un dispositivo che ha la forma di un piccolo computer ed è fornito di videocamera integrata, microfono, casse per videochiamate interattive e corredato di devices elettronici per la rilevazione a domicilio dei parametri vitali, il paziente può interagire con medici, coordinatori di trapianto, terapisti e psicologi dell’Istituto. L’apparecchio è infatti collegato con un’interfaccia online accessibile al personale sanitario. Il dispositivo è di semplice utilizzo anche per le persone che non hanno conoscenze informatiche. Il sistema permette di eseguire la misurazione periodica dei parametri vitali e la loro registrazione automatica sul sistema; di effettuare sessioni di videoconferenza (“tele-visita”) con il personale sanitario di riferimento; di rispondere a questionari e di visualizzare materiale multimediale che aiuta il paziente stesso a seguire con maggior precisione il suo programma di cura.
“I vantaggi del progetto sono molteplici”, aggiunge la nota dell’istituto richiamando anzitutto al “miglioramento della qualità di vita dei pazienti che possono essere seguiti direttamente a casa loro anziché spostarsi in ospedale”. Ma anche “contribuire a ridurre i costi della Sanità grazie a ricoveri più brevi e a un monitoraggio costante”.
“L’obiettivo – spiega Giovanni Vizzini, Direttore del Dipartimento di Medicina di ISMETT – è quello di spostare il più precocemente possibile l’assistenza ai pazienti dagli ospedali al loro domicilio, senza pregiudicarne la qualità anzi possibilmente migliorandola". Al momento i pazienti arruolati nel progetto sono venticinque, consecutivamente dimessi dal nostro Istituto dopo l’intervento di trapianto di fegato. I nostri risultati preliminari sono molto confortanti e confermano la bontà di questo tipo di approccio, sia in termini di sicurezza dei pazienti che in termini di miglioramento della loro qualità di vita. Contiamo nel corso dei prossimi mesi di offrire l’opzione della tele-as

TROVATO NUOVO METODO PER RIGENERARE I TESSUTI DEL CUORE

3 Maggio 2012


AGI) – New York, 27 apr. – Un gruppo di scienziati del Duke University Medical Center ha dimostrato la capacita’ di trasformare il tessuto cicatriziale che si forma dopo un attacco cardiaco in cellule del cuore. I ricercatori hanno utilizzato un nuovo processo che sfrutta alcune proprieta’ delle molecole di microRNA per innescare la conversione del tessuto cardiaco, eliminando cosi’ la necessita’ del trapianto di cellule staminali al fine di produrre una rigenerazione tissutale.I dettagli della ricerca sono stati pubblicati su Circulation Research. Gli esperimenti sono stati effettuati su modelli animali ma se ulteriori studi confermeranno questa possibilita’ anche in fase clinica, questo nuovo approccio potrebbe rappresentare una svolta nel trattamento delle 23 milioni di persone che nel mondo soffrono di scompenso cardiaco. Nella maggior parte dei casi, infatti, lo scompenso cardiaco e’ originato dal tessuto cicatriziale che si sviluppa dopo un attacco di cuore. L’approccio potrebbe anche avere benefici al di la’ delle malattie cardiache. "Siamo di fronte a un dato molto significativo – ha detto Victor J. Dzau, primo autore dello studio e professore di Medicina alla Duke University – poiche’ se riusciamo a realizzare questo tipo di operazione di rigenerazione tissutale nelle cellule cardiache, allora abbiamo ottime possibilita’ di poterci riuscire anche per i tessuti del cervello, dei reni, e di altri organi. Si tratta, in poche parole, di una nuova via alla medicina rigenerativa".

RIPARARE IL CUORE CON CELLULE DELLA PELLA


24 Maggio 2012
Per ora il test è stato fatto sui topi, ma si tratta di un passo avanti importante: un team di studiosi israeliani è riuscito a trasformare cellule della pelle di pazienti con insufficienza cardiaca in cellule capaci di riparare il cuore danneggiato.
La tecnica deve riuscire a superare i dovuti trial per essere utilizzata sugli esseri umani e potrebbe essere necessario almeno un decennio, ma il trapianto di cellule provenienti dal paziente stesso consente di evitare il problema del rigetto. I ricercatori hanno utilizzato il metodo delle cellule staminali pluripotenti indotte umane (hiPSC). L’obiettivo è che le cellule proprie di un paziente non siano attaccate dal sistema immunitario, ma accettate. Recenti studi hanno dimostrato che è possibile prelevare da persone giovani e sane e le hiPSC e che queste possono trasformarsi in cellule per il cuore. La trasformazione non era possibile in pazienti anziani e malati, né era possibile che le cellule cardiache create dalla hiPSC potessero integrarsi con il tessuto cardiaco esistente.



Gli studiosi hanno prelevato le cellule della pelle da due uomini con scompenso cardiaco e le hanno mescolate con un mix di geni e prodotti chimici in laboratorio per creare una terapia di cellule staminali. Le cellule create sono risultate identiche alle cellule muscolari di un cuore sano e quando sono state trapiantate in un ratto, hanno cominciato a creare collegamenti con il tessuto cardiaco circostante. Lior Gepstein, professore di cardiologia al Technion-Israel Institute of Technology and Rambam Medical Center ad Haifa ha commentato: «Abbiamo dimostrato che è possibile prendere le cellule dalla pelle di un paziente anziano con insufficienza cardiaca avanzata e arrivare a ottenere cellule sane e giovani, l’equivalente delle cellule del suo cuore di neonato»

L'OSPEDALE DI UDINE PRIMO IN ITALIA PER IL TRAPIANTO DI CUORE A CALDO


9 Aprile 2012 
Le aziende ospedaliere del capolougo friulano e di Padova centri pilota: sono le prime in Italia a utilizzare un sistema innovativo per i trapianti  (cuore e polmone) a caldo: l’organo dopo il tragitto continua a battere.
UDINE. Alle aziende ospedaliere di Udine e di Padova, per i trapianti di polmone e di cuore, è stato utilizzato un nuovo sistema di perfusione a caldo portatile per la conservazione degli organi (Organ Care System – Transmedics Ocs): si tratta di una tecnologia che i due ospedali utilizzano come centri pilota italiani, nello studio internazionale per ottenere risultati definitivi nella pratica clinica. Udine per il solo cuore, mentre Padova è l’unica in Italia per il polmone.

La Chirurgia toracica, diretta dal prof. Federico Rea, e la Cardiochirurgia, diretta dal prof. Gino Gerosa, hanno realizzato già cinque trapianti (4 di polmone e 1 di cuore), avvalendosi del nuovo dispositivo medico che rivoluziona il sistema di conservazione degli organi del donatore e permette di superare alcuni gravi limiti tecnici e temporali della trapiantistica.
A renderlo noto è la stessa Azienda ospedaliera patavina, che spiega come, con la tecnica consolidata fino a oggi, che prevedeva la tradizionale ischemia a freddo, il tempo di trasporto e trapianto non dovesse superare le otto ore per i polmoni e le cinque per il cuore, prima che gli organi comincino a deteriorarsi. «Ora, dopo il prelievo dal corpo del donatore, gli organi anzichè essere »fermati« e mantenuti al freddo durante il trasporto, vengono mantenuti all’interno del dispositivo al caldo, in una situazione che simula le condizioni del corpo umano, nuovamente perfusi del sangue prelevato dal donatore, ossigenato e ricco di nutrienti», spiegano da Padova.
Le condizioni in cui gli organi sono mantenuti con il sistema Ocs, simulando ciò che accade normalmente nel corpo, permettono non solo una conservazione molto più lunga, ma anche un certo grado di ricondizionamento degli organi in sofferenza, marginali o non idonei, poichè l’apparecchiatura mantiene un continuo monitoraggio e aggiustamento dei parametri: il cuore per esempio continua a battere. L’utilizzo di questa metodica, grazie all’apparecchiatura di recente immissione nel mercato internazionale, porta vantaggi considerevoli e significativi miglioramenti clinici, primo fra tutti l’aumento del numero di trapianti possibili, grazie all’opportunità di effettuare prelievi anche in sedi distanti, di affrontare tempi di trasporto più lunghi, di far ricorso anche a organi marginali grazie al ricondizionamento, con la speranza di poter utilizzare organi giudicati non idonei secondo i criteri tradizionali.
Si stima che l’impiego del dispositivo a regime porti a un incremento dell’attività trapiantologica tra il 20% e il 30%. Il che significa riduzione dei tempi di attesa e della mortalità in lista. Ma altrettanto importanti sono la possibilità di valutare completamente e continuamente la funzionalità e la salute degli organi espiantati, di ritardare l’impianto per poter scegliere il ricevente più idoneo, di diminuire lo sviluppo di complicanze perioperatorie.
La Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo ha sostenuto, con uno stanziamento, una parte di questo progetto dell’Azienda Ospedaliera di Padova.

PER LA PRIMA VOLTA AL MONDO ESEGUITA CON TECNOLOGIA ROBOTICA UNA RESEZIONE DEL LOBO EPATICO DESTINATO A TRAPIANTO

Eseguito all’ISMETT (Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione) di Palermo un intervento chirurgico di resezione e prelievo del lobo epatico di destra con tecnica robotica mini-invasiva a scopo di donazione per trapianto d’organo. Il sistema robotico utilizzato per l’intervento è il Da Vinci, l’unico per ora disponibile sul mercato. È il primo caso al mondo condotto interamente ed esclusivamente con tecnica chirurgica robotica. L’eccezionalità della procedura realizzata all’ISMETT sta nel fatto che è stata eseguita interamente con tecnica mininvasiva robotica. Solo le braccia del robot hanno operato all’interno dell’addome del donatore. In passato, alcuni interventi di donazione di fegato da donatore vivente sono stati eseguiti negli Stati Uniti utilizzando il robot, ma con l’ausilio del chirurgo che, con la sua mano introdotta attraverso un’incisione addominale, eseguiva insieme al robot parte dell’intervento. Grazie all’utilizzo del robot, per eseguire l’intervento di resezione sono bastati appena 5 fori ed un'incisione di soli 9 centimetri. Il robot è stato utilizzato nel donatore per la resezione e il prelievo del lobo epatico destro, che è poi stato trapiantato al fratello di quarantaquattro anni, affetto da cirrosi epatica e in lista di attesa per trapianto di fegato presso l’Istituto Mediterraneo. Ad essere sottoposto all’intervento: un uomo di 46 anni che ha deciso di donare parte del suo fegato al fratello, malato di cirrosi epatica. In sala per eseguire il delicato intervento: un'equipe formata da decine fra medici e infermieri di ISMETT, guidata dal Prof. Bruno Gridelli, Direttore di ISMETT e dal Dr. Marco Spada, Responsabile della Chirurgia Addominale e dei Trapianti d’Organo dell’Istituto. L'intervento robotico è durato circa dieci ore. Il decorso postoperatorio di entrambi i fratelli è stato regolare senza insorgenza di maggiori complicanze. Il donatore è stato dimesso dopo soli nove giorni dall’operazione chirurgica ed è ritornato alle proprie regolari attività. Il ricevente è stato dimesso dopo qualche settimana di degenza ospedaliera, sta bene ed è ritornato a casa. L’impiego della tecnologia robotica consente di associare i benefici offerti dalla chirurgia mini-invasiva tradizionale - già ampiamente utilizzata in chirurga generale e per il prelievo per la donazione da vivente ad esempio del rene - alla precisione e sicurezza propria del sistema robotico. Il sistema robotico, grazie a strumenti articolati, può compiere movimenti che nemmeno la mano del chirurgo sarebbe in grado di eseguire. Tutto ciò non solo si traduce nella possibilità di eseguire in modo mini-invasivo interventi chirurgici molto complessi, come il prelievo di una parte di fegato per trapianto, con massima sicurezza, ma consente al donatore di avere tempi di recupero postoperatorio molto brevi, con un ridotto rischio emorragico durante l’intervento, minore dolore e quindi un più rapido ritorno alla normale vita quotidiana. L’intervento è stato realizzato in collaborazione con l’equipe dell’Azienda Ospedaliera Universitaria dell’Ospedale Cisanello di Pisa, guidata dal Prof. Ugo Boggi, Direttore della Chirurgia Generale e dei Trapianti nell'Uremico. “L’impiego nella chirurgia dei trapianti di nuove tecnologie emergenti quali quella robotica – spiega Bruno Gridelli, direttore di ISMETT - è molto importante poiché riducendo il trauma operatorio potrà favorire un incremento delle donazioni d’organo da vivente e, quindi, del numero di trapianti. Il trapianto di fegato da donatore vivente effettuato presso l’Istituto Mediterraneo rappresenta un importante esempio di fattiva collaborazione tra Centri Trapianti di diverse regioni italiane e dimostra come collaborazioni di questo tipo possano favorire il progresso in campo trapiantologico”. Il sistema robotico Da Vinci è composto da un carrello, posto al letto del paziente, con quattro bracci meccanici che controllano altrettanti strumenti articolabili, introdotti nella cavità addominale attraverso piccoli fori di meno di un centimetro di diametro. Inoltre, il dispostivo è provvisto di una console che permette al chirurgo operatore di avere una visione tridimensionale ingrandita dell’interno della cavità addominale. Grazie a un sistema molto intuitivo e raffinato, infine, il sistema trasforma e modella in tempo reale i movimenti delle dita e delle mani del chirurgo in movimenti assai precisi degli strumenti articolati. In questo modo possono essere condotti interventi estremamente complessi riducendo moltissimo il trauma chirurgico subito dal paziente

sabato 23 giugno 2012

MANIFESTAZIONE GIORNATA DELLA DONAZIONE 27 MAGGIO


Domenica 27 maggio in occasione della giornata della donazione e dei trapianti è in programma, organizzata da ATCOM, una manifestazione sportiva combinata Podismo e Ciclismo in collaborazione con:
Centro Riferimento Trapianti dell’ Emilia Romagna
CommissioneTecnica Regionale "Una Scelta Consapevole"
UISP Ciclismo Provinciale di Bologna
ADS DueTorri-ATCOM Bologna
Gruppo sportivo podismo CFT BOLOGNA
ADS Azzurra Bologna
Virtualcoop Bologna  

Programma della Giornata della donazione

Podismo: gruppo podistico CFT - Testimonial 2012 della Commissione Tecnica Regionale "Una scelta Consapevole"
organizza un raduno ai Giardini margherita di Bologna,  ritrovo dalle ore 08.30 per Foto e iscrizione presso il Gazebo "Una scelta Consapevole-Centro Riferimento Trapianti dell’Emilia Romagna." dove sarà presente un servizio di  ristoro per gli atleti .
Ciclismo: UISP ciclismo e DueTorri-ATCOM Testimonial 2012 della Commissione Tecnica Regionale "Una scelta Consapevole" organizza raduno ai Giardini Margherita con ritrovo indicativamente  per 80/90 partecipanti dalle ore 08.30 per foto e iscrizione presso il Gazebo "Una scelta Consapevole-Centro Riferimento Trapianti dell’Emilia Romagna" dove sarà presente un servizio di ristoro per gli atleti partecipanti.
Indicativamente alle ore 09.00 partenza dei Podisti per il percorso della marcia;"IN GARA PER LA VITA" sul percorso dei Giardini Margherita che verrà ripetuto, li anticipa come apripista il Gruppo dei ciclisti per il primo giro .
Una volta terminato il primo giro il gruppo podisti continuerà la corsa, mentre quello dei ciclisti insieme al servizio dei VV.UU di Bologna e alla navetta VITENUOVE-ATCOM uscirà dai giardini per affrontare il percorso del Raduno "IN GARA PER LA VITA": Bologna-Casaglia-Abbazia della Madonna di S.Luca .
All'arrivo all'Abbazia ritrovo al gazebo "Lega Ciclismo-ATCOM" dove sarà presente un servizio di ristoro per gli atleti. Seguirà la celebrazione della S. Messa all'interno dell'Abbazia.
Nel pomeriggio alle Ore 15.00 ritrovo di rappresentanze delle società sportive che hanno partecipato ai raduni, dei rappresentanti de Centro Riferimento Trapianti dell’Emilia Romagna e delle Associazioni di Volontariato, presso il gazebo "Una scelta Consapevole” ai giardini Margherita per premiazioni e foto.
Saranno presenti per tutta la giornata, emittenti radio per la cronaca in diretta e in collegamento con le altre manifestazioni in Regione.






                                  
                                 

ASSEMBLEA DEI SOCI: UNA GIORNATA DI FESTA PER UN ANNO DI GRANDE IMPEGNO.


Domenica 15 Aprile, in occasione della 7° Festa del Cuore, nella sala conferenze del Savoia Country House di Bologna si è tenuta l’Assemblea annuale dei Soci di ATCOM. Erano presenti,, oltre ai soci, rappresentanti delle Associazioni di Volontariato e  autorità istituzionali e sanitarie. Giacinto Forcione, Presidente di ATCOM ha aperto i lavori dell’intenso programma della giornata. I diversi interventi hanno evidenziato gli impegni e le molteplici iniziative 2011, è stata l’occasione per confrontarsi sulle strategie con cui affrontare il non facile momento attuale e di ribadire la volontà di farsi carico dell’impegno che richiede il volontariato di qualità.
Il numero degli iscritti è in continuo aumento, attualmente circa 350, ma questa Associazione assicura a tutti coloro che si arrivano al Centro Trapianto di Cuore di Bologna, per intraprendere il percorso verso un trapianto, una vasta gamma di servizi che concorrono ad un reale aiuto. Nel corso dell’Assemblea si è proceduto alle votazioni per il rinnovo del Coniglio Direttivo per il prossimo quadriennio. I risultati, emersi al termine delle operazioni di spoglio delle schede, hanno visto l’elezione di Agostino Francesca, Forcione Giacinto, Botti Gabriele, Gaiba Gianfranco, Lorenzini Giampaolo, Minghetti Federico e Mazza Claudio.
La parte istituzionale nella mattinata, è stata chiusa dalla Santa Messa, per procedere successivamente alla parte più festosa dell’evento, nelle sale del ristorante Garganelli per il pranzo sociale e per la rilettura da parte di molti dei protagonisti, del diario di viaggio dei primi vent’anni di trapianti di cuore a Bologna. Animatore d’eccezione un’accattivante professor Giorgio Arpesella, responsabile del programma trapianto di cuore che, insieme ai sanitari che a qualsiasi titolo hanno fatto con lui questo grande percorso e ai trapiantati, ben contenti di partecipare, hanno saputo darci una lettura più leggera e serena di un periodo tanto importante della storia della medicina moderna.
Nel corso della prima riunione del nuovo Consiglio Direttivo, che si è svolta il 21 aprile 2012 si è proceduto, in osservanza alle norme dello Statuto, all’elezione  degli organi direttivi dell’Associazione.
Il Presidente eletto all’unanimità è stato Forcione Giacinto e sempre con voto unanime, è stata assegnata la Vice Presidenza a Botti Gabriele, le nomine per il Comitato esecutivo di Presidenza sono andate a Forcione Giacinto, Botti Gabriele, Minghetti Federico e Cazzoli Paolo che, primo dei non eletti al Consiglio Direttivo è stato chiamato a prendervi posto per la rinuncia alla carica di Mazza Claudio.



Al nuovo Consiglio Direttivo vanno i nostri auguri per l’impegno con il quale saprà affrontare i prossimi quattro anni di gestione dell’Associazione.