martedì 25 gennaio 2011

Antigene anti rigetto

PADOVA – Un gruppo di ricercatori dell’Università di Padova diretto dal professor Gino Gerosa, direttore della cardiochirurgia, ha messo a punto il primo test al mondo per riconoscere sui tessuti molli degli animali la presenza dell’antigene alfa-gal che, se presente nei tessuti o negli organi trapiantati nell’uomo, è responsabile di reazione iperacute di rigetto. La ricerca è stata pubblicata sull’ultimo numero di «Acta Biomaterialia». Una volta individuata la presenza dell’antigene alfa-gal, i ricercatori hanno messo a punto una tecnica che permette l’eliminazione dell’antigene da diversi tessuti animali, quali il pericardio o le valvole di maiale, rendendoli così utilizzabili nell’uomo ed evitando il rigetto iperacuto. «Questa tecnica – sottolinea Gerosa – permette di ottenere tessuti alfa-gal negativi senza dover ricorrere a maiali transgenici, il cui costo è estremamente elevato, o senza ricorrere al trattamento del tessuto con una sostanza, la glutaraldeide, che annulla la presenza dell’antigene ma non permette la crescita delle cellule del paziente al quale il tessuto, ad esempio valvole cardiache, viene trapiantato.» Utilizzando le metodiche dell’ingegneria tissutale, questa tecnica – sostengono i ricercatori padovani – potrebbe presto trovare un utilizzo clinico nella creazione di sostituti valvolari cardiaci prodotti con tessuti alfa-gal negativi e ripopolati con le cellule del paziente. Un modo per consentire la creazione di valvole cardiache altamente «personalizzate»

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